L'ho sognato per trent'anni. E alla fine è arrivato.
Ricordo che qualche anno fa avevo letto che era in cantiere il film dedicato ai mattoncini danesi. All'epoca liquidai la notizia con un "sì vabbè...figurati!".
Sono passati circa quattro anni da allora. Quando la cosa è diventata più concreta, qualche mese fa, non riuscivo a trattenere l'entusiasmo. Ho atteso con ansia la sera della prima, dopo essermi sparato il videogioco dedicato (che mi è piaciuto molto) ed aver sbirciato sul sito della Lego i set dedicati al film. Poi, finalmente, sono andato a vederlo. Ecco cosa ne penso. Dopo la sigla.
Partiamo dalla fine: sono uscito dal cinema con la canzoncina dei titoli di coda ancora in testa (è la canzone che trovate qui sopra, "Everything is Awesome"), brano ultradance cantato dal duo canadese Tegan and Sara insieme ai rapper/comici americani del gruppo The Lonely Island. Avevo il sorriso ebete di un bambino di otto anni. Ma perchè?
The Lego Movie è un film di animazione in "finto" stop-motion (in realtà è al 90% computer grafica che simula i mattoncini reali), fatto interamente con i Lego. I protagonisti sono omini Lego che si muovono in mondi creati totalmente di mattoncini. L'eroe di turno è Emmet. Anzi, l'eroe inconsapevole. Emmet è un operaio che vive felice la sua vita di omino totalmente omologato e convenzionale. Lui si ostina ad essere contento della sua situazione non rendendosi conto che tutta la sua esistenza è scandita da regole precise, che gli impongono perfino di respirare. Ma a lui questo piace molto: gli bastano il suo lavoro al cantiere, la sua serie TV "Dove sono i miei pantaloni?" e le sue regole per sentirsi bene. O almeno cosi crede.
In realtà Emmet è molto solo. I suoi amici sono solo semplici conoscenti che vedono in lui "uno qualunque", senza particolari talenti o abilità. Un giorno però Emmet, seguendo una sfuggente fanciulla vestita di scuro (che richiama la Trinity di Matrixiana memoria) che si aggira per il cantiere dopo la chiusura, si imbatte in un oggetto mai visto prima, un pezzo unico, detto "il Pezzo Forte". Da quel momento il nostro omino si trova invischiato letteralmente in una epica avventura ai confini della realtà. Conosce così la fanciulla suddetta, Wyldstyle, che lo salva dal poliziotto bipolare Poliduro/Politenero (doppiato in originale da Liam Neeson), che vuole sapere da lui come mai sia in possesso del Pezzo Forte.
Wyldestyle, dopo mirabolanti inseguimenti lo porta in un nuovo mondo, quello del vecchio west e gli fa conoscere il vecchio Vitruvius (doppiato in originale da Morgan Freeman), un vecchio cieco che somiglia a un misto tra Gandalf e Silente (chicca: sia Gandalf che Silente fanno una breve apparizione durante il film, insieme ad altri personaggi famosi come Superman, Lanterna Verde, Wonder Woman, Abramo Lincoln, Milhouse, la tartaruga ninja Michelangelo e molti altri). Vitruvius e Wyldstyle gli spiegano che lui è l'eletto, poichè ha trovato il Pezzo Forte, e che è l'unico che può fermare il perfido Lord Business, che con il "Krangle" (una misteriosa arma terrificante) governa il mondo e minaccia di distruggere l'intero universo!
Da qui in poi iniziano una serie di viaggi epici tra i mondi Lego, ed entrano in gioco nuovi personaggi come Barbacciaio (un enorme pirata/robot), Unikitty (un dolce esserino nato dalla fusione di un unicorno ed Hello Kitty), Benny (un astronauta di una serie Lego ormai obsoleta degli anni '80) e Batman (il fidanzato di Wyldstyle). Tutti loro sono "Mastri Costruttori", cioè hanno il dono della creatività con i mattoncini, tranne Emmet. Questo lo turba e lo demoralizza finchè, nel finale, ovviamente lieto, scoppiettante e con un bel colpo di scena, non scopre la sua vocazione, diventa il più gagliardo e vissero tutti felici e contenti.
Per comprendere quanto questo lungometraggio sia una goduria, allora prendete Toy Story, toglietene la parte più poetica e mescolatelo con il lato nostalgico e citazionista (nerd) di Ralph Spaccatutto: questo è The Lego Movie. Un immenso carrozzone messo su per far godere i nerd, gli amanti dei Lego, i nostalgici, i bambini (quelli veri!) e gli eterni Peter Pan. Si tratta di un carrozzone messo su con gusto, capacità artistiche non indifferenti e un occhio particolare per la sceneggiatura, mai noiosa, sempre all'altezza, frizzante, sagace, ovviamente politically correct, ma nella sua semplicità molto azzeccata e divertente. Non ci si annoia mai, tra inseguimenti, mattoncini che si assemblano sotto i nostri occhi, colori, azione, sentimenti e un chiaro richiamo al sempreverde volemosebbene.
La storia, tra le righe, oltre il palese "l'unione fa la forza" e "siamo tutti speciali", cerca anche di veicolare qualche messaggio più profondo. E' un inno alla fantasia ed al talento creativo, capacità individuali che la società moderna cerca di inibire, omologando e regolamentando: libertà vs procedura, individualità vs conformismo. Ovviamente la soluzione ci viene mostrata alla fine del film, nell'incontro degli opposti, quando l'estro incontra la precisione, il caos e l'ordine si mescolano e allora gli animi si placano, nasce l'opera d'arte sorretta da sentimenti profondi e la nuova dimensione rasserena lo spettatore. E alla fine vince il bene. Ma queste sono solo elucubrazioni. Credo che la lettura migliore del film sia semplicemente questa: è un film divertente, per tutti, con una storia simpatica, gag riuscitissime e un merchandising che attende i fan nei negozi. Non è necessaria una lettura più profonda.
In sintesi, i creatori di Piovono Polpette, ci hanno regalato un piccolo gioiello sotto molti aspetti, da quello squisitamente tecnico/artistico, a quello legato alle continue citazioni (piu o meno palesi da Terminator 2 a Robocop, da Matrix al Signore degli Anelli e Star Wars passando addirittura per Idiocracy). La caratterizzazione dei millemila personaggi è azzeccatissima, la trama epico/demenziale e la sceneggiatura sono di ottimo livello e l'attenzione per i dettagli è maniacale. Certamente non avrà la poesia di un classico Disney, la freschezza di un film Pixar o la sfrontatezza di un lungometraggio Dreamworks, ma per me, nel suo piccolo, è una capolavoro!
VOTO FINALE 5/5
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