lunedì 10 febbraio 2014

Recensione - The Wolf of Wall Street, un film per famiglie


Chissà perché non lo ha prodotto la Walt Disney? Che peraltro è citata più di una volta insieme a MacDonalds e bollata come il "Male" da quei bonaccioni della Carter and Carter... Ehm, pardon, volevo dire della Stratton Oakmont, la società protagonista del nuovo film di Scorsese/Dicaprio.
Scusate se poche righe fa mi sono confuso, non c 'entrava niente la società di Carcarlo Pravettoni, ma il protagonista impersonato dall' ottimo DiCaprio me lo ha ricordato più volte.


Il film racconta la vera storia di Jordan Belford, broker di Wall Street, che inizia la sua carriera alla fine degli anni 80 da povero pischello di periferia e finisce per diventare un ricco multimiliardario degli anni 90, assuefatto dalle droghe e dalle puttane. No, non inizia costruendo Milano 2....


La cosa che mi ha inquietato di più del film è che 'sto Jordan è esistito su serio, ed è stato davvero un colosso di Wall Street. E' stato anche e soprattutto un truffatore, che vendeva immondizia ai poveracci per pagarsi ville, elicotteri, barche, cocaina e orgie. Incriminato e incarcerato alla fine del secolo scorso, scontò solo pochi anni in un carcere di massima sicurezza, grazie ad un patteggiamento (fece ingabbiare tutti i suoi compagni di merende) e al risarcimento dei poveracci truffati. Uscito di galera scrive il libro che da il titolo al film di Martin Scorsese. In parole povere: uno STRONZO.


Ma cosa ci ha trovato Scorsese in uno così? Beh Jordan ha il fascino del diavolo e DiCaprio lo interpreta in maniera sublime come una via di mezzo tra Tony Montana, Gordon Gekko, Less Gold del Banco dei Pugni e Jack Sparrow, tanto da farlo risultare (a volte) pure un simpatico quaglione. Scorsese è stato spesso affascinato dai poveri diavoli, tipo Travis in Taxi Driver, Asso in Casinò, o tutta la combriccola di malati in Quei Bravi Ragazzi. Eppure erano tutti personaggi di fantasia. Jordan invece fa più ribrezzo perchè è reale. Anche se non ha mai ucciso nessuno (pare) è più difficile da rendere "umano" per lo spettatore di un gangster qualunque. Ma Scorsese e DiCaprio ci riescono, giocando la carta "drogato" e facendo virare il film verso una sorta di Paura e Delirio a Las Vegas. Altre carte giocate dai due sono la frequente rottura della quarta parete (Jordan si rivolge spesso allo spettatore) e il cercare di sconfinare dalla storia drammatica alla commedia brillante: questa commistione, stranamente, funziona.


The Wolf of Wall Street è un film grottesco, pesante, osceno, difficile da digerire ma semplice da comprendere: il protagonista è uno schifoso truffatore, crea un impero dal nulla, vende il nulla, guadagna milioni, fa guadagnare milioni ai suoi collaboratori, è intelligente ma non così furbo: la sua ingordigia di donne, droghe, soldi e potere lo porta a perdere ogni freno inibitorio e a trasformarlo in uno spettro, che si lascia facilmente incastrare dall'FBI.
La regia è impeccabile e a fianco dell'ottimo protagonista abbiamo un superbo Jonah Hill (il ragazzino ciccione di Superbad), un coattissimo Jon Bernthal  (lo Shane di Walking Dead), un dimagrito Ethan Suplee (il neonazista ciccione di American History X, e il fratello mezzo scemo di Earl), un grosso Rob Rainer (regista di pietre miliari quali Misery Non Deve Morire, Stand by Me e soprattutto La Storia Fantasica) e tutta una serie di strafiche spaziali.


Non è un caso che il film sia candidato ad una manciata di premi Oscar tra cui Miglior Film, Miglioe Regia e soprattutto Miglior Attore Protagonista per Di Caprio che, ormai, se lo meriterebbe proprio e, anche se il 2 Marzo a Hollywood si dovrà scontrare con dei pezzi da 90, io tifo per lui!

Passiamo infine alle critiche. Non è un capolavoro del cinema moderno (ci sono film migliori anche in gara per l'Oscar 2014) anche perchè affetto da alcuni insidiosi difetti: prima di tutto tenta di raccontare in tre ore ciò che poteva essere detto in due. Inoltre eccede nel grottesco e in alcuni frangenti cerca di presentare il truffatore come una vittima, vittima in particolar modo delle pillole che assume da mane a sera. Per il resto è un gran bel film che consiglio a tutti, a parte forse alle famiglie: ci sono più sniffate e trombate che a palazzo Grazioli... Menzione d'onore per la vecchia signora davanti a me che se la rideva come una matta, specie durante le scene di sesso. droga e rock'n'roll...


VOTO FINALE 4/5


2 commenti:

  1. Io gli darei 3/5. La storia è banale ma raccontata bene. La cosa veramente bella è l'interpretazione di Di Caprio che in certi momenti è spettacolare (vedi scena delle scale). Anche secondo me 3 ore sono veramente troppe, per chi ha così tanto tempo da perdere consiglio l'accoppiata Una poltrona per due / Scarface che messi insieme raccontano la stessa storia ma lo fanno meglio.

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    1. Io derei che si può aggiungere anche Una notte da Leoni, oppure Paura e Delirio a Las Vegas...

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