mercoledì 26 febbraio 2014

Recensione - il Banco dei Pugni (e ci sto rimettendo!)

Ultimamente non riesco a trovare il tempo per guardare la TV. E quando la guardo non posso fare a meno di lobotomizzarmi davanti a Focus e DMAX. Sopratutto DMAX: Adam Richman che si ingozza, quell'altro che mangia bacarozzi, Chef Rubio che cerca panini unti per i vicoli di Trastevere, Bear Grylls che ingoia lombrichi putrefatti... E in questo tripudio di intingoli e coprofagia, non può che spiccare lui, Les Gold, la sua famiglia di strozzini legalizzati e la feccia di Detroit. E' il Banco dei Pugni (titolo originale: Hardcore Pawn), ed è uno spasso...


Non tutti i programmi di DMAX prevedono gente che ingurgita cose. Ci sono anche l'ottimo Airport Security, Dynamo che fa trucchetti da festa delle medie, e poi quelli che comprano all'asta valigie smarrite, vecchie auto, box in disuso e così via. C'e' anche l'ex wrestler che caccia tesori, i pirla che fanno riprese nelle case "stregate" (meglio Matteo Montesi!), Mister T, Steve-O, quelli di Top Gear e un'altra valanga di imbecilli... Ma tra tutti questi nessuno è all'altezza di Les e figli.


"Hardcore Pawn" e' un reality show che ci mostra quello che accade nel banco dei pegni piu' grande di Detroit, l'American Jewelry and Loan (il sito ufficiale del negozio e' questo). I proprietari del negozio sono i protagonisti della serie: Les Gold (il padre), Seth e Ashley (i due figli). All'American Jewelry e' possibile acquistare, vendere, impegnare e riscattare qualsiasi cosa abbia un valore di mercato. Nelle puntate trasmesse e ritrasmesse da DMAX all'infinito, ho visto negoziare per qualunque cosa, dai gioielli ai televisori, dai cavalli alle gambe di legno, dalle auto alle figurine, dalle pellicce agli occhi di vetro. Spesso e volentieri gli avventori sono disperati in cerca di pochi quattrini, o personaggi inquietanti in cerca di facili guadagni. A volte si presentano anche tossici o giocatori d'azzardo che fanno carte false per qualche dollaro. Ma la maggior parte degli episodi sono incentrati sui clienti fuori di testa che vanno su tutte le furie quando la negoziazione non va come pensavano loro, e vengono letteralmente buttati fuori dalla sicurezza, dopo epiche litigate con Les e figli, a colpi di insulti e relativi "BIIIIP!!!".

BIIIIIIIIIIIP!!!!!!!
Il quid di tutto lo show infatti e' la crudezza e la veracita' dei protagonisti e dei clienti: Les e' quasi sempre professionale, ma si incazza molto spesso con i due figli che non fanno altro che punzecchiarsi e litigare tra loro. La professionalita' di Les oltretutto viene meno con i clienti piu' spavaldi o rompicoglioni: e lo spettacolo ci guadagna in "BIIIIP" e sganassoni, sempre promessi ma mai dati sul serio, anche perche' dopo un secondo arrivano i cristoni della sicurezza per portarti fuori...


Altro punto forte della serie sono le negoziazioni di Les con la fauna di Detroit. Les a' una vecchia volpe, a Roma diremmo "un gran fijo de na migno...BIIIP!!!", che sa come contrattare facendo il massimo dell'utile e la felicita' del cliente (che spesso si fa fregare anche senza rendersene conto).
Di contro, la moltitudine di reietti con cui ha a che fare, ci mostra uno spaccato di vita vera americana della low class, e la Detroit che abbiamo imparato a conoscere in Robocop o 8 Miles non era nulla a confronto: come al solito la realta' supera la fantasia. 
Riducendo all'osso: tutti i disgraziati e i farabutti di Detroit vengono da Les per provare a fare un po' di soldi, Les fa credere loro poter dare quel che chiedono, mentre in realta' non e' che uno strozzino legalizzato... In pratica potevano intitolarlo "Ladri contro Ladri!".
E tutto questo, condito con litigi, minacce e parolacce, fa spettacolo. E per me e' diventato una droga.


Attualmente negli USA stanno trasmettendo l'ottava serie (la prima e' del 2010). Qui da noi siamo all'inizio della quinta (2011/2012). Dato che lo stanno ancora trasmettendo credo che gli affari vadano ancora bene a tutta la famiglia Gold (e come potrebbero andar male?!?!). E questo e' un bene. Tranne forse che per Seth, che, per colpa dei promo su DMAX, e' diventato un meme. Un meme che poteva morire!

VOTO FINALE 4/5


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