domenica 19 gennaio 2014

Recensione Beyond: due anime e un po'


Strano il destino, che decide di accomunare cose che tra loro non c'entrano una benemerita mazza. Chi avrebbe mai pensato di vedere la piccoletta di Inception e il Goblin di Spider Man (l'originale!) insieme dentro un videogioco, per di più creato a immagine e somiglianza di Heavy Rain da quel pelatone di David Cage, pacifico fondatore di Quantic Dream? Nessuno, cinque anni fa. E la cosa piu strana sapete qual è? Che in questa coincidenza spazio-temporale di eventi c'entrano pure gli Acchiappafantasmi e Dragon's Lair. Come? Se volete saperne di più basta continuare a leggere...


Uattà!
Beyond: Two Souls (B:TS) è una esclusiva per PS3, prodotta da Quantic Dream e uscita verso le fine del 2013. Io ho finito di giocarla solo ora e, devo dire, il gioco mi è gustato parecchio. Ma di che si tratta? E cosa c'ntrano Goblin, Inception, Dragon's Lair e gli Acchiappafantasmi? 
Andiamo con ordine. Il gioco è una sorta di film interattivo, sulla falsa riga del precedente lavoro della Quantic (Heavy Rain per i più disattenti), ma apporta al genere un paio di novità (purtroppo però fa anche dei passi indietro...). Innanzi tutto la storia verte sul paranormale: la piccola Jodie (interpretata dalla piccoletta di Inception, di cui abbiamo una diapositiva) convive sin da bambina con uno spirito, Aiden, che le permette di spostare oggetti col pensiero ed altre amenità da maniaci del controllo.

La piccoletta: una diapositiva
Il professor Nathan (interpretato da Goblin di Spider Man di cui abbiamo un'altra diapositiva) cura la mocciosa sin dall'infanzia, perché ne vuole studiare i poteri e sfruttarli per intrighi internazionali. Difatti l'FBI, la CIA e altri potenti vorrebbero raggiungere e sfruttare l'aldilà e le sue anime ecoplasmatiche per i loro porci comodi, e per questo la piccoletta, col suo amico fantasmino, è una risorsa importantissima. Questa deviazione sul versante Acchiappafantasmi ci porta ad una delle novità che ho più apprezzato: il gameplay. La solfa ruota sempre attorno ai soliti Quick Time Event (purtroppo) tanto cari a David Gage, che deve essere stato da giovane un fanatico di Dragon's Lair, ma stavolta la presenza del fantasma Aiden cambia le carte in tavola. Spesso dovremmo infatti pilotare direttamente l'ectoplasma per modificare lo scenario, cercare oggetti, spostare ammennicoli, far prendere un colpo alla signora del piano di sotto e addirittura effettuare possessioni demoniache su ignari passanti, per volgerli al nostro volere. 

Goblin: un'altra diapositiva

 Per il resto non abbiamo molte decisioni da prendere: la trama va avanti da sè, e la storia ci viene presentata non linearmente, ma in maniera cronologicamente ingarbugliata, tipo Memento, per rendere le cose più incasinate. Questo è il grande passo indietro rispetto a Heavy Rain che, pur nella sua linearità, ci permetteva finali multipli (nonché l'utilizzo di più personaggi ed una trama molto accattivante): qui invece non abbiamo libertà di scelta e la trama, seppur interessante, non mi ha mai lasciato di stucco...


Ramba II - La vendetta

Un'altra cosa che non mi ha convinto al cento per cento è stata la scelta di alternare fasi drammatiche e paranormali (introspettive e disturbanti), a fasi fin troppo action (dalla guerriglia stile Rambo alle cavalcate nella prateria!). In particolare un paio di capitoli potevano  risparmiarseli: non sono assolutamente in linea con il resto del gioco. Anche se mostrano una crescita interiore del personaggio potevano essere scritte con ambientazioni totalmente differenti. 

Mi piacerebbe però concludere la recensione con i lati stupefacenti di questo "romanzo videoludico": la grafica (specie la definizione facciale) e la recitazione, sono qualcosa che non avevo mai visto in un videogioco. La motion capture con fantastiliardi di poligoni fa la sua porca figura, gli attori sono di caratura superiore (e si vede) e perfino il doppiaggio italiano è sorprendente. 

In definitiva: un titolo che poteva essere un capolavoro ma che non ha osato esserlo. Tecnicamente aveva tutte le carte in regola per diventare una nuova pietra miliare, peccato solo che a cotanta spesa tecnologica non sia equivalsa cotanta spremuta di meningi. Beyond Two Souls è una bella storia (poco) interattiva. Con più interattività e maggiore fantasia nell'intreccio, poteva essere una storia straordinaria. Invece è solo bella.

VOTO FINALE: 4/5 

E via, tristemente, verso nuove avventure!

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