Tra le varie chicche per PC che nel 2014 vedranno la luce, particolare interesse ha suscitato in giro per il web questo
Starbound della
Chucklefish Games. Creato con il monetame dei fans tramite il solito Kickstarter, punto di riferimento del crowdfunding per gli sviluppatori indipendenti, questo gioco spaziale ha tutte le carte in regola per essere un nuovo fenomeno videoludico.
|
Occhio!!!! |
Da un mesetto circa è possibile giocarne la versione beta. Io la sto testando in questi giorni perché sinc
eramente non ho capito come mai sia considerato così interessante. C'è da dire che non amo particolarmente gli open world, men che meno i sand-box dove si può costruire, creare o, come dicono gli esperti di questi generi, "craftare". Per i neofiti, il crafting non è una cosa zozza: trattasi di un sistema di creazione e costruzione di oggetti sempre più complessi e utili a partire da oggetti e risorse base che si trovano nel gioco (esempio: raccogliendo una pietra e del legno posso creare il fuoco, utile per cuocere la carne, carne fornita da una bestia aliena cacciata con una arco, arco creato con bastoni e fibre vegetali e così via...).
|
Un mondo generato a caso
|
Io non amo nemmeno i giochi troppo dispersivi e di certo non sarà la grafica di Starbound ad ammaliarmi. E allora? Come farà ad affascinarmi? Infatti non c'è riuscito, eppure...
Eppure dopo averlo provato per un paio d'ore, leggendo anche delle guide online per novellini (perché io di crafting e compagnia cantante non ci capisco una sega), posso dire che l'ho trovato molto carino, anche se non stratosferico: sarà stata proprio quella bistrattata sua grafica retrò tutta bella pixellosa, sarà stato il fatto che il gioco è ambientato in un universo DAVVERO sconfinato, saranno state le infinite galassie del gioco generate proceduralmente e la mole di oggetti gestibili... Non lo so, ma ha iniziato a piacermi.
Il gioco parte dalla più classica creazione del nostro avatar (attention please: attualmente è tutto in inglese). Tramite un apposito editor possiamo decidere razza, sesso, e aspetto del nostro pupazzetto pixelloso. A oggi non ci sono differenze sostanziali tra le razze: si tratta solo un mero feticcio estetico.
|
Human afterall |
Io ho scelto un umano, "CippoLippo". CippoLippo inizia la sua avventura sulla sua bella astronave in preda a una crisi energetica: assenza di benzina! Cosa fare? Cosa dire? Cerchiamo un posto dove atterrare! Atterrato su un pianeta generato casualmente, CippoLippo deve trovare le materie prime per dare carburante alla nave madre. Per fare questo ha già un piccolo equipaggiamento: del fuoco, una spada per uccidere i mostri alieni, e il manipolatore di materia. Il manipolatore di materia permette a CippoLippo di estrarre risorse dal terreno come oro, carbone, ferro e di abbattere alberi.
|
Diventerò mai un architetto capace di costruire... questo?!?! |
Ogni risorsa può essere usata, combinata ad altre nelle giuste quantità, per creare oggetti, armi, cose, nomi, città, animali. Per poter proseguire CippoLippo deve però portare a termine la sua prima missione: trovare del legno per creare un tavolo da lavoro e un arco per cacciare. La successiva quest sarà quella del recupero del carbone o dell'uranio per la navicella. Con il manipolatore di materia può inoltre creare delle costruzioni, a partire dalle risorse raccolte sul pianeta. Come se non bastasse tramite una stampante 3D presente sull'astronave (CippoLippo può tornarci quando vuole) si possono generare oggetti ulteriori o duplicare quelli già ottenuti. Basta avere le giuste risorse, e trovare gli "schemi" per la creazione di nuovi oggetti.
|
Dove vuoi andare oggi? |
E poi? Dopo aver racimolato la benzina che si fa? Si torna sull'astronave, si sceglie una costellazione a caso tra le miriadi di costellazioni generate proceduralmente, e col navigatore si scandagliano i pianeti finché non ne troviamo uno che ci soddisfa. Nuove missioni a quel punto saranno disponibili per il nostro eroe: si tratterà di ritrovare un manufatto perduto in un pianeta desertico? Costruire una diga su un pianeta ghiacciato o sconfiggere un esercito di robot incazzati su un pianeta boscoso? Le possibilità sono infinite. Almeno sulla carta.
Ma quanto durerà prima di annoiarmi a morte?
Nessun commento:
Posta un commento